Con il termine raffreddore si identifica una patologia di origine virale che comporta sintomi a carico delle vie aeree superiori e determina l’infiammazione di:
mucosa nasale
mucosa faringea
Si tratta di una delle patologie più comuni al mondo, nonché tra le più contagiose che si manifesta dopo una incubazione che va dai due ai quattro giorni e che nella maggior parte dei casi si risolve nel giro di 10 giorni circa.
Sintomi tipici del raffreddore sono:
starnuti frequenti
congestione nasale
secrezioni nasali che, in una prima fase si presentano chiare e liquide per poi divenire giallastre e aumentare di consistenza man mano che la patologia segue il suo decorso
sensazione di fastidio alla gola
Il raffreddore può essere talvolta associato all’insorgenza di febbre e mal di testa ma anche di dolori muscolari o infiammazione dei linfonodi nel collo.
Il contagio del raffreddore si verifica entro i primi 3 giorni di malattia per scemare al termine della stessa. Il contagio può avvenire in:
via DIRETTA: un semplice starnuto o colpo di tosse, e in generale il venire in contatto con la saliva di un individuo infetto può bastare per un passaggio diretto del virus responsabile da un organismo all’altro. Anche il semplice dialogare può quindi facilitare il contagio
via INDIRETTA: gli oltre 200 virus responsabili del raffreddore possono infatti persistere per ore una volta fuori dall’organismo. Non occorre dunque che ci sia un passaggio ravvicinato con la persona infetta, basta anche la frequenza dello stesso ambiente, una stretta di mano o il toccare un medesimo oggetto
Sfuggire al raffreddore, come abbiamo visto non è così semplice e, pertanto, il rispetto delle principali norme igieniche diventa fondamentale.
per evitare di essere contagiati: è bene lavarsi le mani se siamo stati in contatto con persone con raffreddore o possibili ambienti infetti
per evitare di contagiare: quando si starnutisce o si tossisce è bene farlo nell’incavo del gomito o in un fazzoletto monouso per evitare di contaminare l’ambiente esterno.
Particolari condizioni di base del nostro organismo o ambientali possono aumentare il rischio di essere contagiati dal raffreddore. Tra i principali fattori di rischio rileviamo:
Tra le prime rileviamo:
Stress: una condizione che indebolisce il nostro organismo e la resistenza di quest’ultimo alle infezioni
Tra i fattori di rischio ambientali troviamo invece:
Cambiamenti climatici come correnti di aria, passaggi repentini caldo/freddo che determinano un abbassamento delle difese di naso e gola con la conseguente diminuzione dell’effetto barriera delle ciglia vibratili presenti all’interno delle vie respiratorie
Aria secca un fattore che facilita la proliferazione di virus che, in queste condizioni, riescono a permanere più a lungo nell’ambiente.
In generale l’abbassamento delle difese immunitarie determina una maggiore esposizione al contrarre la patologia. Ecco perché maggiormente esposti sono bambini e anziani, poiché soggetti di per sé debilitati e con sistemi immunitari più deboli. Nei bambini, in particolare, il raffreddore tende a manifestarsi in maniera più grave e con una durata tendenzialmente maggiore.
Il comune raffreddore si risolve solitamente in maniera spontanea nel giro di 7/10 giorni. Il riposo, una maggiore idratazione possono essere sufficienti a gestire il disturbo. Nei casi in cui tuttavia, i sintomi del raffreddore diventino particolarmente fastidiosi, il ricorso ai farmaci di automedicazione può aiutarci a trovare sollievo dai sintomi. Tra questi quelli a base di fenilefrina in formula spray. La fenilefrina esercita la sua attività a livello locale sulla mucosa nasale determinando vasocostrizione e conseguente riduzione della congestione della mucosa, migliorando i sintomi di ostruzione nasale.